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mercoledì 27 luglio 2016

anestesia cani e animali pericolosi e/o aggressivi

Narcotizzazione con fucile - Andrea Morri - Ambulatorio Veterinario Rimini Sud
Grazie a particolari strumenti come fucile e cerbottana è possibile addormentare cani aggressivi e
pericolosi per altri cani o per l'uomo.

La teleanestesia o la narcotizzazione a distanza di sicurezza puo' essere utile in situazioni quali animali mordaci, aggressivi e impauriti.

Il veterinario è in grado di proteggere l'uomo e gli animali in situazioni di pericolo in caso di animali mordaci e aggressivi senza provocare lesioni e stress al cane.

il dott. Andrea Morri medico veterinario è in possesso del fucile da anestesia, della cerbottana e relativo porto d'armi.

Prima di chiamare il veterinario è sempre obbligatorio avvisare le forze dell'ordine e l'ente preposto al recupero degli animali vaganti sul territorio.


Dott. Andrea Morri

sabato 4 giugno 2016

La Dermatologia negli animali da compagnia

La Dermatologia negli animali da compagnia

Le problematiche riguardanti la cute ed il mantello di cane e gatto
rappresentano, secondo alcune indagini, oltre il 60% dei motivi di consulto
del medico veterinario.

Questi disturbi non di rado sono causa di una cattiva qualità di vita dei
nostri animali, associandosi facilmente a cattivo odore, prurito più o meno
intenso, “forfora” (desquamazione), perdita di pelo, lesioni cutanee ecc.
Tutto questo è causa a sua volta di frustrazione da parte del proprietario
che vede star male il proprio “pet” spesso in maniera continuativa o
ricorrente.

La Dermatologia veterinaria è una branca medica molto vasta e complessa,
soprattutto perché la sintomatologia spesso si sovrappone a fronte di
diverse cause scatenanti:
- ipersensibilità ( da parassiti, alimentari, ambientali)
- infezioni batteriche o da lieviti
- micosi (“funghi”)
- malattie ormonali
- tumori cutanei
- malattie autoimmuni
- parassitosi.... queste sono solo alcune delle cause di problematiche dermatologiche, associandosi a loro volta a più sintomi, quali ad esempio:
- prurito (inteso come eccessivo grattamento, leccamento,
strofinamento, scuotimento, mordicchiamento)
- pelo diradato o mancante
- desquamazione
- arrossamento cutaneo (eritema)
- papule e pustole ( volgarmente “foruncoli”)
- croste
- noduli
- escoriazioni
- otiti (infiammazioni del condotto uditivo)
- pododermatiti (infiammazioni degli spazi interdigitali)

La visita specialistica dermatologica ha lo scopo di approcciare e gestire
quelle condizioni cliniche complesse o cronico-recidivanti seguendo un
iter diagnostico mirato e basato sulla conoscenza approfondita della
materia, al fine di evitare errori procedurali ed eseguire indagini
specialistiche al momento opportuno per ottenere quanto prima una
diagnosi e fornire l’approccio terapeutico più adeguato al caso.

La visita dermatologica specialistica si avvale di:

- Raccolta del segnalamento e dei dati clinici anamnestici
 -Visita dermatologica completa: valutazione delle lesioni primarie e
secondarie, esami microscopici del pelo, raschiati cutanei, scotch
test, esami citologici di lesioni o di materiale di diversa origine
(noduli, papulo-pustole, citologia di superficie, tamponi auricolari)
- Esame otologico
- Esami colturali per dermatofiti ed esami batteriologici con
antibiogramma
- Esami sierologici per la diagnosi di allergia ambientale (Dermatite
atopica) e preparazione di vaccini per immunoterapia specifica
- Biopsie cutanee ed esami istologici con relativa interpretazione
- Esame citologico di neoformazioni cutanee

Ai proprietari ed al collega referente verrà inviato il referto medico ed esiti
di eventuali ulteriori indagini.

Luca Luciani
Med.Veterinario
Dipl.Master II livello Dermatologia degli animali d’affezione

domenica 17 aprile 2016

Tumori nel cane e gatto, Oncologia e Chemioterapia: un percorso condiviso tra veterinario e proprietario

IL TUO AMICO A QUATTRO ZAMPE HA UN TUMORE?  L’ONCOLOGO C’E’!
Negli ultimi anni il rapporto proprietario-animale è cambiato radicalmente trasformando i nostri piccoli amici in veri e propri membri “acquisiti” della famiglia. Sono di conseguenza mutate le attenzioni che ogni proprietario ricerca per il proprio animale: in particolar modo per le cure veterinarie. Tale esigenza è stata percepita dai medici veterinari che, come accade in medicina umana, sempre più spesso sono in grado di offrire servizi specialistici. E’ in questo panorama che nasce, tra le altre figure professionali, l’oncologo veterinario.


PERCHE’ RICHIEDERE UN CONSULTO ONCOLOGICO
Il tumore rappresenta l’esito della crescita incontrollata di un gruppo di cellule che non rispondono più ai normali meccanismi di regolazione dell’organismo e che può insorgere a carico di qualsiasi organo o tessuto. Per tale motivo non si può parlare di tumore come di un’unica entità patologica bensì di un insieme di malattie che hanno comportamenti biologici, prognosi e trattamenti anche molto diversificati tra loro.
La sintomatologia di una malattia neoplastica è spesso aspecifica, poco indicativa: vomito, diarrea, depressione, zoppia, inappetenza/anoressia, difficoltà ad urinare/defecare, perdita di peso, ecc… associati a segni clinici evidenti come masse visibili o meno.
Richiedere una visita ed un consulto oncologico è importante per:


  1. Fare diagnosi: confermare o escludere la presenza di una neoplasia. Spesso e volentieri a tal fine è necessario eseguire un esame citologico della lesione e/o istologico (seguito eventualmente da immunoistochimica) su un prelievo della neoplasia.


  1. Eseguire una stadiazione mirata, ovvero inserire il paziente in uno stadio clinico: per fare ciò è necessario capire se il tumore è localizzato oppure se sono presenti metastasi (loco-regionali o a distanza). A tal fine è spesso necessaria una diagnostica più o meno avanzata come radiografia, ecografia, TAC, risonanza magnetica od altri esami laboratoristici. La scelta di uno o più di questi esami dipende dal tipo di stadiazione che il tumore richiede.


  1. Definire una prognosi, ovvero capire, in base allo stadio clinico del nostro animale, quali sono i tempi di sopravvivenza attesi, su basi statistiche, con o senza terapia.


  1. Individuare la strategia terapeutica più adeguata e la sua finalità. Anche questo “step” è strettamente legato allo stadio clinico e può prevedere una terapia locale, come chirurgia e/o radioterapia, od una terapia sistemica, come la chemioterapia od un’associazione di queste.


SFATIAMO UN MITO.
E’ un pensiero comune che la chemioterapia o la radioterapia siano delle terapie che provochino effetti collaterali inaccettabili. Questo accade perché si immagina che le cure che si andranno ad effettuare sul proprio animale siano le medesime eseguite in medicina umana. In realtà in oncologia veterinaria sono presi in considerazione alcuni fattori che sono determinanti per la scelta della terapia, ovvero:
  1. Il nostro animale non sa di avere un tumore
  2. Non è lui a scegliere di essere trattato o meno bensì è il proprietario
  3. Non ha un senso di prospettiva temporale come lo può avere un uomo: per il nostro animale il presente è tutto.
E’ per tutti questi motivi che il primo obiettivo delle terapie oncologiche è salvaguardare e migliorare la qualità di vita del paziente. Nella gran parte dei casi infatti tali cure sono ben tollerate ed i possibili effetti collaterali vengono validamente ridotti da terapie di supporto.


Dunque richiedere un consulto oncologico è importante per poter capire cosa si può fare per il nostro animale, quali sono le terapie, avere un’idea della prognosi e poter decidere, in tutta serenità, con cognizione di causa e certi di non aver tralasciato nulla, che cosa sia meglio per lui.

dott. Michele Sampaolo
Medico Veterinario
Oncovet