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martedì 23 giugno 2015

Microchip nel Gatto, un aiuto prezioso nel ritrovare il tuo "Silvestro"


È obbligatorio?
Inserire il microchip nel gatto non è obbligatorio ma è fortemente consigliato. Diventa obbligatoria l'identificazione quando si deve passare il confine italiano e soggiornare per un tempo limitato o illimitato all'estero.

Cos'è?
Si tratta di un piccolo dispositivo elettronico, della grandezza di un chicco di riso, che si inserisce sottocute tra le scapole tramite siringa.

Quando si inserisce?
Lo si puo' inserire quando si vuole, io personalmente consiglio di inserirlo durante la sterilizzazione .
Come funziona?
Funziona un po' come la targa dell'auto. Ad ogni auto corrisponde una targa e ad ogni targa corrisponde un proprietario del mezzo. Trascrivendo il numero di targa sulla banca dati si risale al proprietario che verrà contatto dalle autorita' competenti per eventuali comunicazioni.
La stessa cosa vale per il microchip ovvero ad ogni gatto corrisponde un numero microchip di 15 cifre e ad ogni microchip corrisponde un proprietario. Nel caso "Silvestro" si perdesse o venisse ritrovato basta passare un lettore microchip (una sorta di grosso telecomando) che mostra il numero microchip sul display. Quest'ultimo viene trascritto sul pc e la banca dati fornisce le generalità del proprietario compreso l'indirizzo e il numero di telefono.
Tutti gli operatori del recupero degli animali vaganti, tutti i veterinari e i canili sono in possesso del lettore microchip.
Il compito del veterinario è quindi duplice:
1) inserisce il microchip sottocute e trascrive i dati del gatto e del proprietario in banca dati,
2)nel caso "Silvestro" venisse trovato da una terza persona non proprietaria del gatto e quest'ultima porta il micio da un veterinario qualsiasi, il medico puo' rintracciare il proprietario passando il lettore sopra il gatto, il quale trascrive il numero microchip in banca dati e da ultimo contatta telefonicamente il proprietario.

Il microchip puo' dare problemi al gatto?
No. il microchip non da problemi al gatto se inserito secondo le buone pratiche veterinarie e nella posizione corretta. Una volta inserito non deve essere rimosso. Lo si inserisce una sola volta nella vita del gatto e dura per sempre.

Posso trovare il gatto con microchip ramite GPS?
No. Il microchip non è un GPS. Esistono in commercio sicuramente dispositivi utili a tale funzione ma non il microchip.

Di seguito vi riporto il link di una banca dati volontaria dove potete ricevere ulteriori informazioni

http://www.anagrafenazionalefelina.it/

mercoledì 10 giugno 2015

Cardiologia del cane e del gatto




Le malattie cardiovascolari sono una importante e frequente causa di patologia nei nostri animali da compagnia, come nell'essere umano, rispetto al quale esistono però importanti differenze.
Negli ultimi anni sono stati fatti enormi progressi nella conoscenza, nelle metodologie diagnostiche, nelle terapie delle malattie cardiache dei pet.
Si è inoltre assistito alla sviluppo della cardiologia interventistica e recentemente anche della cardiochirurgia aprendo prospettive impensabili nel recente passato.

Proprio per questi motivi la diagnosi deve sempre essere più accurata possibile ed eseguita secondo le metodologie strumentali necessarie.

L'approccio iniziale di base sempre sulla VISITA CARDIOLOGICA dove lo specialista ricostruisce la storia del paziente e ottiene informazioni determinanti quali le caratteristiche del respiro, l'auscultazione cardiaca e il polso. La visita non può prescindere dall'esecuzione dell'ESAME ECOCARDIOGRAFICO, cioè l'ecografia del cuore, unico mezzo in grado di fornire informazioni anatomiche ed emodinamiche non invasive assolutamente necessarie per la diagnosi e per la corretta gestione del paziente.
È' fondamentale evitare infatti terapie empiriche basate su reperti quali la percezione di un soffio cardiaco o su eventuali sintomi clinici senza l'ausilio di tale esame, pena il rischio di gravi conseguenze per il nostro animale.
Altre indagini collaterali potranno poi essere decise dallo specialista dopo l'eßecuzione di questo esame.
Tra questi vanno certamente ricordati l'ELETTROCARDIOGRAMMA e l'ESAME HOLTER necessari a valutare l'attività elettrica del cuore del nostro pet per la diagnosi di aritmie, perdite improvvise di coscienza, la valutazione della efficacia delle terapie è molto altro. Attualmente sono disponibili HOLTER molto piccoli sia per dimensioni che peso, che possono essere agevolmente montati anche in animali di soli 2-3 kg di peso

Giovanni Gabellini
Medico Veterinario di Rimini
esperto in cardiologia veterinaria e diagnostica per immagini

http://www.vetimaging.it/author/giovanni/