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sabato 29 dicembre 2018

misurazione della pressione arteriosa nel cane e nel gatto

INTRODUZIONE

Misuratore di Pressione - Andrea Morri Ambulatorio Veterinario Rimini Sud 
Quante volte il vostro medico di base, l'infermiere o qualsiasi altra figura sanitaria vi ha misurato la pressione e vi ha dato consigli su alimentazione, stili di vita, stress, gestione di patologie concomitanti?
Quante volte avete avuto svenimenti a causa di pressione troppo bassa?

In campo medico veterinario la misurazione della pressione del sangue ha ricevuto poca attenzione,
ma grazie alle strumentazioni di nuova generazione e ai nuovi studi sta diventando un esame di semplice applicazione, poco costoso e veloce da eseguire.

La pressione del sangue è un attendibile dato dell’integrità del sistema vascolare.
In altre parole ci serve come dato determinante per lo stress della parete ventricolare del cuore e del suo consumo di ossigeno, ma anche di tutto il comparto vascolare.

Quando misurare la pressione al vostro piccolo amico?
-per capire se vi è uno stato ipertensivo o ipotensivo;
-quando diamo farmaci per il cuore o per la pressione e vogliamo verificare gli effetti che essi hanno sulla emodinamica;
-la verifica delle pulsazioni di frequenza cardiaca.

DATI NORMALI

Come in medicina umana anche in veterinaria possiamo avere dati quali:
pressione sistolica
pressione diastolica
pressione media

In veterinaria la pressione arteriosa ha dei range abbastanza ampi in quanto le condizioni ambientali, la metodica prescelta influenzano notevolmente in modo diretto l’animale, e quindi in modo indiretto il valore della pressione.
di seguito vi riporto alcuni dati espressi in mmHg forniti dalle linee guida ACVIM

Bodey e Michell:
sistolica 131+-20
media 97+-16
diastolica 74+-15

Coulter et al:
sistolica 144+-27
media 110+-21
diastolica 91+-20

PROTOCOLLO PER MISURARE LA PRESSIONE

-la procedura deve essere standardizzata e ripetibile;
-l'ambiente deve essere isolato, calmo, non ci devono essere altri animali. Il proprietario deve stare con il proprio pet durante la misurazione. Il cane o il gatto non deve essere sedato e deve rimanere calmo nella stanza dove si effettua la misurazione per almeno 5-10 minuti prima di iniziare la procedura.
-l'animale deve essere tenuto dolcemente senza particolari restrizioni, in una posizione confortevole, steso su un lato, seduto o con decubito prono a pancia in giu', al fine di limitare il dislivello tra cuffia e cuore.
-va poi scelta la misura della cuffia che deve essere il 40 % della circonferenza del braccio o della coda del cane o il 30-40% nel gatto. Ci si deve ricordare di segnarsi il numero della cuffia per le successive misurazioni.
-è meglio se è sempre lo stesso veterinario a misurare la pressione del sangue anche le volte successive usando lo stesso protocollo.
-il paziente deve essere calmo e non si deve muovere.
- la prima misurazione deve essere scartata, poi si fanno dalle 3 alle 7 misurazioni successive e si fa la media si trova il valore medio tra le misurazioni.
-se la misurazione si pensa non sia attendibile si ripete oppure si cambia posto dove prenderla (es. dalla coda anziche' dall'avambraccio).
- registrare infine con accuratezza tutti i dati importanti: misura della cuffia, posto di determinazione della pressione, etc.

IPERTENSIONE

l'ipertensione è l'aumento della pressione del sangue.

Nel cane le malattie che sono associate ad ipertensione sono: insufficienza renale cronica, insufficienza renale acuta, iperadrenocorticismo, diabete mellito, feocromocitoma. Tra le cause iatrogene troviamo la somministrazione di glucocorticoidi,mineralcorticoidi, eritropoietina, cloruro di sodio, fenilpropanolammina, Fans.

Nel gatto le malattie che sono associate ad ipertensione sono: insufficienza renale cronica, ipertiroidismo, iperaldosteronismo primario, feocromocitoma.

Il vero problema dell' ipertensione prolungata nel tempo è che provoca danni a tessuti di organi bersaglio(T.O.D. Target Organ Damage)

Il rene è uno dei principali TOD, infatti una ipertensione sistemica prolungata nel tempo porta ad una diminuizione della funzione renale, morte precoce e velocizzata dei nefroni e a proteinuria. Si sa che l'aumento della proteinuria nelle urine è un dato significativamente negativo alla funzionalita' renale e di conseguenza alla vita dell'animale. Una delle principali terapie per diminuire la progressione della malattia renale è l'uso degli ipertensivi.

Anche l'occhio puo' essere TOD principale dell'ipertensione e viene usato un termine specifico che è la retinopatia ipertensiva o coroidopatia ipertensiva. Il distacco retinico essudativo è la principale forma che si puo' riconoscere. Altre lesioni nell'occhio legate all'ipertensione sono: emorragie retiniche, edema retinico multifocale, tortuosita' delle vene retiniche, pappilledema, emorragie del corpo vitreo, ifema, glaucoma secondario, degenerazione retinica.

L'encefalo puo' subire edema e lesioni vascolari. Si hanno segni neurologici come per esempio: letargia, convulsioni, allucinazioni, disorientamento, alterazioni dell'equilibrio, nistagmo, sindorme vestibolare,

Cuore ulteriore TOD dell'ipertensione sistemica. Si puo' auscultare murmure sistolico, galoppo sistolico, ipertrofia del ventricolo sinistro. A livello ecografico si puo' riscontrare ipertrofia e cardiomegalia.

Tabella di rischio di sviluppo di TOD correlando i valori di pressione sistolica e diastolica
categoria di rischio
pressione sistolica
pressione diastolica
rischio di futuri TOD
1
<150
<95
minimo
2
150-159
95-99
medio
3
160-179
100-119
moderato
4
>180
>120
grave

giovedì 27 dicembre 2018

esame citologico

Viene usato sempre con maggior frequenza da parte di noi medici veterinari questo semplice e
prezioso esame diagnostico in tantissime aree cliniche quali dermatologia, oncologia, medicina interna e aiuto alla diagnostica per immagini.

E' uno strumento diagnostico economico, rapido, semplice da eseguire e fornisce numerose informazioni fondamentali sulla patologia. Serve per un corretto inquadramento clinico, per iniziare e  monitorare una terapia ma soprattutto per una prognosi piu' accurata.

Il vantaggio è che il cane o il gatto per lesioni cutanee non deve essere sedato e non ha bisogno di interventi chirurgici per il prelievo.
Per esempio, per un nodulo cutaneo basta un piccolo ago, infisso piu' volte e il materiale prelevato viene depositato sul vetrino porta oggetti. Dopo opportuna colorazione delle cellule campionate il veterinario citologo leggera' le cellule al microscopio.

In poche ore o pochi giorni può essere emessa un sospetto diagnostico veloce e importante per orientarsi al problema del nostro pet.

L'esame citologico può essere eseguito su: 
-cute e tessuti sottocutanei compreso l'orecchio;
-sistema emolinfatico;
-apparato respiratorio;
-liquidi delle cavita' organiche;
-cavita' orali, apparato gastrointestinale e strutture associate;
-citologia fecale e a secco;
-fegato;
-apparato urinario;
-sul sedimento urinario;
-apparato riproduttivo;
-apparato muscoloscheletrico;
-sistema nervoso centrale;
-occhi e annessi oculari.


mercoledì 16 agosto 2017

Ambulanza Veterinaria Rimini

Ambulanza Veterinaria Rimini - dott. Andrea Morri
Il servizio è rivolto ai proprietari di animali in stato di necessita' residenti nella provincia di Rimini.

L' Ambulanza Veterinaria destinata al Soccorso e Trasporto di animali è gestita da medici veterinari liberi professionisti in regime di diritto privato.

In caso di Animali Vaganti, Randagi, senza proprietario e Animali Selvatici si deve fare riferimento alle cooperative o associazioni presenti sul territorio firmatarie degli appalti comunali di raccolta e trasporto telefonando alla polizia municipale.

Si ricorda che un animale è considerato in stato di necessita' quando presenta
sintomi riferibili a uno dei seguenti stati patologici:

a)trauma grave o malattia con compromissione di una o piu' funzioni vitali o che provoca l'impossibilita' di spostarsi autonomamente senza sofferenza o di deambulare senza aiuto;
b)presenza di ferite aperte, emoraggie, prolasso;
c)alterazione dello stato di coscienza e convulsioni;
d)alterazione gravi del ritmo cardiaco o respiratorio.

Il servizio conta sulla collaborazione delle strutture veterinarie del territorio e sugli ospedali veterinari più vicini.


dott. Andrea Morri
Medico Veterinario
Dir. San. dell'Ambulatorio Veterinario Rimini Sud

cell 3933186574

 



mercoledì 27 luglio 2016

anestesia cani e animali pericolosi e/o aggressivi

Narcotizzazione con fucile - Andrea Morri - Ambulatorio Veterinario Rimini Sud
Grazie a particolari strumenti come fucile e cerbottana è possibile addormentare cani aggressivi e
pericolosi per altri cani o per l'uomo.

La teleanestesia o la narcotizzazione a distanza di sicurezza puo' essere utile in situazioni quali animali mordaci, aggressivi e impauriti.

Il veterinario è in grado di proteggere l'uomo e gli animali in situazioni di pericolo in caso di animali mordaci e aggressivi senza provocare lesioni e stress al cane.

il dott. Andrea Morri medico veterinario è in possesso del fucile da anestesia, della cerbottana e relativo porto d'armi.

Prima di chiamare il veterinario è sempre obbligatorio avvisare le forze dell'ordine e l'ente preposto al recupero degli animali vaganti sul territorio.


Dott. Andrea Morri

sabato 4 giugno 2016

La Dermatologia negli animali da compagnia

La Dermatologia negli animali da compagnia

Le problematiche riguardanti la cute ed il mantello di cane e gatto
rappresentano, secondo alcune indagini, oltre il 60% dei motivi di consulto
del medico veterinario.

Questi disturbi non di rado sono causa di una cattiva qualità di vita dei
nostri animali, associandosi facilmente a cattivo odore, prurito più o meno
intenso, “forfora” (desquamazione), perdita di pelo, lesioni cutanee ecc.
Tutto questo è causa a sua volta di frustrazione da parte del proprietario
che vede star male il proprio “pet” spesso in maniera continuativa o
ricorrente.

La Dermatologia veterinaria è una branca medica molto vasta e complessa,
soprattutto perché la sintomatologia spesso si sovrappone a fronte di
diverse cause scatenanti:
- ipersensibilità ( da parassiti, alimentari, ambientali)
- infezioni batteriche o da lieviti
- micosi (“funghi”)
- malattie ormonali
- tumori cutanei
- malattie autoimmuni
- parassitosi.... queste sono solo alcune delle cause di problematiche dermatologiche, associandosi a loro volta a più sintomi, quali ad esempio:
- prurito (inteso come eccessivo grattamento, leccamento,
strofinamento, scuotimento, mordicchiamento)
- pelo diradato o mancante
- desquamazione
- arrossamento cutaneo (eritema)
- papule e pustole ( volgarmente “foruncoli”)
- croste
- noduli
- escoriazioni
- otiti (infiammazioni del condotto uditivo)
- pododermatiti (infiammazioni degli spazi interdigitali)

La visita specialistica dermatologica ha lo scopo di approcciare e gestire
quelle condizioni cliniche complesse o cronico-recidivanti seguendo un
iter diagnostico mirato e basato sulla conoscenza approfondita della
materia, al fine di evitare errori procedurali ed eseguire indagini
specialistiche al momento opportuno per ottenere quanto prima una
diagnosi e fornire l’approccio terapeutico più adeguato al caso.

La visita dermatologica specialistica si avvale di:

- Raccolta del segnalamento e dei dati clinici anamnestici
 -Visita dermatologica completa: valutazione delle lesioni primarie e
secondarie, esami microscopici del pelo, raschiati cutanei, scotch
test, esami citologici di lesioni o di materiale di diversa origine
(noduli, papulo-pustole, citologia di superficie, tamponi auricolari)
- Esame otologico
- Esami colturali per dermatofiti ed esami batteriologici con
antibiogramma
- Esami sierologici per la diagnosi di allergia ambientale (Dermatite
atopica) e preparazione di vaccini per immunoterapia specifica
- Biopsie cutanee ed esami istologici con relativa interpretazione
- Esame citologico di neoformazioni cutanee

Ai proprietari ed al collega referente verrà inviato il referto medico ed esiti
di eventuali ulteriori indagini.

Luca Luciani
Med.Veterinario
Dipl.Master II livello Dermatologia degli animali d’affezione

domenica 17 aprile 2016

Tumori nel cane e gatto, Oncologia e Chemioterapia: un percorso condiviso tra veterinario e proprietario

IL TUO AMICO A QUATTRO ZAMPE HA UN TUMORE?  L’ONCOLOGO C’E’!
Negli ultimi anni il rapporto proprietario-animale è cambiato radicalmente trasformando i nostri piccoli amici in veri e propri membri “acquisiti” della famiglia. Sono di conseguenza mutate le attenzioni che ogni proprietario ricerca per il proprio animale: in particolar modo per le cure veterinarie. Tale esigenza è stata percepita dai medici veterinari che, come accade in medicina umana, sempre più spesso sono in grado di offrire servizi specialistici. E’ in questo panorama che nasce, tra le altre figure professionali, l’oncologo veterinario.


PERCHE’ RICHIEDERE UN CONSULTO ONCOLOGICO
Il tumore rappresenta l’esito della crescita incontrollata di un gruppo di cellule che non rispondono più ai normali meccanismi di regolazione dell’organismo e che può insorgere a carico di qualsiasi organo o tessuto. Per tale motivo non si può parlare di tumore come di un’unica entità patologica bensì di un insieme di malattie che hanno comportamenti biologici, prognosi e trattamenti anche molto diversificati tra loro.
La sintomatologia di una malattia neoplastica è spesso aspecifica, poco indicativa: vomito, diarrea, depressione, zoppia, inappetenza/anoressia, difficoltà ad urinare/defecare, perdita di peso, ecc… associati a segni clinici evidenti come masse visibili o meno.
Richiedere una visita ed un consulto oncologico è importante per:


  1. Fare diagnosi: confermare o escludere la presenza di una neoplasia. Spesso e volentieri a tal fine è necessario eseguire un esame citologico della lesione e/o istologico (seguito eventualmente da immunoistochimica) su un prelievo della neoplasia.


  1. Eseguire una stadiazione mirata, ovvero inserire il paziente in uno stadio clinico: per fare ciò è necessario capire se il tumore è localizzato oppure se sono presenti metastasi (loco-regionali o a distanza). A tal fine è spesso necessaria una diagnostica più o meno avanzata come radiografia, ecografia, TAC, risonanza magnetica od altri esami laboratoristici. La scelta di uno o più di questi esami dipende dal tipo di stadiazione che il tumore richiede.


  1. Definire una prognosi, ovvero capire, in base allo stadio clinico del nostro animale, quali sono i tempi di sopravvivenza attesi, su basi statistiche, con o senza terapia.


  1. Individuare la strategia terapeutica più adeguata e la sua finalità. Anche questo “step” è strettamente legato allo stadio clinico e può prevedere una terapia locale, come chirurgia e/o radioterapia, od una terapia sistemica, come la chemioterapia od un’associazione di queste.


SFATIAMO UN MITO.
E’ un pensiero comune che la chemioterapia o la radioterapia siano delle terapie che provochino effetti collaterali inaccettabili. Questo accade perché si immagina che le cure che si andranno ad effettuare sul proprio animale siano le medesime eseguite in medicina umana. In realtà in oncologia veterinaria sono presi in considerazione alcuni fattori che sono determinanti per la scelta della terapia, ovvero:
  1. Il nostro animale non sa di avere un tumore
  2. Non è lui a scegliere di essere trattato o meno bensì è il proprietario
  3. Non ha un senso di prospettiva temporale come lo può avere un uomo: per il nostro animale il presente è tutto.
E’ per tutti questi motivi che il primo obiettivo delle terapie oncologiche è salvaguardare e migliorare la qualità di vita del paziente. Nella gran parte dei casi infatti tali cure sono ben tollerate ed i possibili effetti collaterali vengono validamente ridotti da terapie di supporto.


Dunque richiedere un consulto oncologico è importante per poter capire cosa si può fare per il nostro animale, quali sono le terapie, avere un’idea della prognosi e poter decidere, in tutta serenità, con cognizione di causa e certi di non aver tralasciato nulla, che cosa sia meglio per lui.

dott. Michele Sampaolo
Medico Veterinario
Oncovet

giovedì 23 luglio 2015

Il comportamentalista del cane e gatto


La visita comportamentale è una visita veterinaria specialistica che si può richiedere ogni volta in cui si nota che il proprio amico a 4 zampe mostra comportamenti nuovi ai quali non si sa dare una motivazione, quando si nota in lui un disagio, quando si incrina la relazione pet-owner, quando si attuano cambiamenti all’interno della famiglia e si desidera arrecargli meno stress possibile e in modo preventivo all’arrivo in casa del nuovo compagno per gestirlo accudirlo e instaurare con lui una relazione equilibrata e corretta fino dai primi momenti assieme.
Spesso infatti i cambiamenti comportamentali dell’ animale vengono interpretati come dispetti, i primi comportamenti minacciosi giustificati dicendo che gli abbiamo dato troppi vizi, la difficoltà a fargli acquisire le giuste abitudini come una loro incapacità ad apprendere…. In questi e tanti altri casi invece dovremmo fermarci un attimo e pensare che forse è avvenuto nel nostro animale qualcosa che lo ha indotto a sporcare in casa piuttosto che a mostrarci i denti o a non sapere stare solo… Potremmo inconsapevolmente e in buona fede avere instaurato con lui una relazione poco equilibrata oppure che la nostra gestione e il nostro modo di comunicare con il nostro pet potrebbero non essere del tutto corretti …
Ignorare un problema comportamentale potrebbe significare in primis ignorare il problema organico che lo ha indotto e nei restanti casi fare cronicizzare un alterazione comportamentale con la conseguenza che l’animale con più difficoltà riuscirà a superare tale problema e che per il proprietario sarà più difficile riuscire a gestire la situazione creatasi. Intervenire precocemente invece permette nella maggior parte dei casi di capire da cosa è stato scatenato il problema comportamentale, come risolverlo e come garantire nuovamente un pieno benessere all’animale e di conseguenza a tutta la famiglia.
Alle volte potrebbero servire farmaci, altre volte la sola terapia comportamentale fatta di corretta gestione, buona comunicazione e compromessi permette di ottenere ottimi risultati.
Il comportamentalista non è lo “psicologo dei cani e dei gatti” come spesso viene definito, ma un medico veterinario che può aiutare il vostro pet a recuperare la piena serenità e armonia all’interno della famiglia, quindi non psicanalizza l’animale ma migliora la relazione fra l’animale i proprietari e il suo ambiente di vita.
E anche quando l’età inizia ad aumentare e l’amico a 4 zampe mostra alterazioni comportamentali sappiate che intervenire precocemente permette una migliore gestione e cammino assieme verso il saluto finale e soprattutto che è possibile con integratori, farmaci e “lavori ad hoc” rallentare l’invecchiamento cerebrale dell’animale; isolare l’animale anziano perché ulula la notte, perché si mostra agitato o disorientato e tenta la fuga… non fa che peggiorare la sua condizione, velocizzare il declino e riempire di sensi di colpa il proprietario che si trova inerme di fronte agli anni che inesorabilmente passano.
Il benessere dell’animale è garantito quindi sia dalla sua saluta fisica che dal suo equilibrio comportamentale e il medico veterinario comportamentalista vi può dare una chiave di lettura e qualche consiglio per garantire la piena serenità al vostro adorabile e fedele compagno di vita.

dott.ssa Michela Gasperoni
Medico Veterinario Comportamentalista